Ascoli Piceno - Attrazioni e Storia
Luoghi di interesse
- Piazza del Popolo è la vivace piazza principale di Ascoli Piceno. Qui si trovano l'imponente Palazzo dei Capitani del Popolo e l'imponente Chiesa di San Francesco, nota per la sua bella facciata e gli affreschi decorati.
- Piazza Arringo è un'altra pittoresca piazza circondata da edifici storici. Qui si trova anche la Pinacoteca Civica, una galleria d'arte che ospita un'impressionante collezione di dipinti di varie epoche.
- Il Duomo di Ascoli Piceno è un magnifico edificio religioso in stile romanico-gotico. Con le sue decorazioni ornamentali e l'imponente campanile, merita sicuramente una visita.
- Il Caffè Meletti è uno storico locale in stile liberty situato in Piazza del Popolo ad Ascoli Piceno, a sinistra del Palazzo dei Capitani del Popolo. È famoso per l'Anisetta Meletti Dry, una specialità marchigiana fatta con il miglior anice verde della zona di Ascoli Piceno.
- La Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio è un'altra imponente chiesa di Ascoli Piceno. Si distingue per l'elegante architettura e la ricca decorazione interna.
- Sant'Emidio alle Grotte è una chiesa unica costruita in una grotta naturale. È dedicata al patrono della città, Sant'Emidio.
- La Chiesa di San Pietro Martire è una chiesa storica con una magnifica facciata e una ricca decorazione interna, che comprende preziosi affreschi e pale d'altare.
- La Chiesa di San Tommaso Apostolo è un'altra importante chiesa di Ascoli Piceno, nota per la sua architettura romanica e le sue sculture decorate.
- La Chiesa della Scopa è una piccola chiesa con un'atmosfera affascinante e un'interessante collezione di opere d'arte religiosa.
- Il Forte Malatesta è un'imponente fortezza che sovrasta la città. Da qui si gode di una vista mozzafiato su Ascoli Piceno e sulla campagna circostante.
- Il fiume Tronto attraversa la città e offre l'opportunità di rilassanti passeggiate lungo le sue sponde. Il Ponte Romano di Solestà è un antico ponte romano che attraversa il fiume ed è un impressionante esempio di ingegneria romana.
- La "Giostra della Quintana" di Ascoli è stata menzionata per la prima volta negli statuti della città del 1377. Il torneo si svolge ogni anno la prima domenica di agosto. Gran parte degli abitanti si presenta in costumi medievali storicamente accurati. Circa 1500 persone partecipano alle sfilate solo al mattino. La competizione vera e propria, la Quintana, è una gara di giostra a cavallo con una lancia. I rappresentanti dei sei quartieri galoppano lungo un percorso a forma di otto. Al centro si trova la figura di un saraceno di dimensioni eccessive. Vince chi cavalca più velocemente e colpisce meglio il saraceno. Questo rituale ricorda i Saraceni, che nel Medioevo tentarono più volte di conquistare l'Italia senza successo. La sera, in tutte le zone della città, si svolgono varie feste.
La Storia
Le origini di Ascoli Piceno risalgono all'età della pietra. Secondo i racconti italiani, la città fu fondata dai Sabini che, durante una delle loro migrazioni chiamate ver sacrum, furono guidati da un picchio, uccello sacro a Marte. In seguito, i Sabini si mescolarono con altre popolazioni locali e da queste nacquero i Piceni, che fondarono Ascoli 1600 anni prima della fondazione di Roma. Nel 299 a.C., Ascoli si alleò con i Romani nella Terza Guerra Sannitica e successivamente divenne una civitas foederata di Roma. Conservò quindi una certa autonomia e divenne un importante centro del Piceno, anche grazie alla sua posizione sulla Via Salaria, che collegava le saline alla foce del Tevere con quelle della costa adriatica. Nel 91 a.C. si ribellò con altri popoli italici a Roma, ma fu conquistata da Gneo Pompeo Strabone. Dopo la conquista, Ascoli ricevette la cittadinanza romana e divenne municipium. In epoca romana, la città era organizzata in modo pianificato, con assi stradali ortogonali che sono ancora visibili nel centro storico. Durante la guerra civile appoggiò Cesare e prese il nome di Asculum Picenum. Sotto il Secondo Triumvirato ricevette il titolo onorifico di Colonia Triumvirale. Durante la tarda antichità apparteneva alla regione del Picenum Suburcarium. Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, Ascoli subì la stessa sorte delle altre province. Il periodo delle migrazioni portò con sé una serie di conquiste e dominazioni: tribù germaniche, Ostrogoti, Bisanzio e Longobardi. Il potere longobardo si sviluppò e i vescovi acquisirono influenza. Alla fine la città cadde sotto il controllo dei Franchi. Durante questo periodo, i vescovi rafforzarono il loro potere e ottennero il diritto di battere moneta con un diploma di Corrado II nel 1037.
Nel 1183 Ascoli divenne un libero comune, ma fu saccheggiata e distrutta dalle truppe di Federico II. Le lotte di fazione tra famiglie influenti come i D'Acquaviva minarono le libertà comunali. Famiglie nobili come i Guiderocchi e i Saladini giocarono un ruolo importante negli eventi politici. Ladislao I, re di Napoli, nominò il Condottiero Conte da Carrara Viceré d'Abruzzo e Principe di Ascoli. Galeotto Malatesta e Francesco Sforza governarono in seguito la città. I disordini interni portarono a rivolte, massacri e al declino delle virtù civiche.
Ascoli entrò a far parte della Repubblica Romana e fu annessa al Regno d'Italia nel 1860. Durante la Seconda guerra mondiale, la città resistette all'occupazione tedesca, che le valse la Medaglia d'Oro al Valor Militare per le sue attività partigiane.
Una parte del territorio è stata a lungo rivendicata dalla città rivale di Fermo. Nel 2004 è stata ricostituita la provincia di Fermo.
Vale la pena ricordare che Ascoli Piceno è stata colpita in passato da diversi terremoti, tra cui quello del 1703, quello del 1781 e quello del 2016, che ha causato gravi danni. La regione rimane sismicamente attiva.